fbpx

Palawan: Coron e Apo Reef

 

Ci spostiamo tutti un po’ delusi da Puerto Galera dove abbiamo festeggiato assieme un Natale decisamente alternativo a Coron.

Per farlo abbiamo dovuto organizzarci un trasferimento in mini bus da Puerto Galera a San Jose che si trova sul lato opposto del isola di Midoro e affacciato verso Palawan. Durante il trasferimento ne approfittiamo per visitare qualche cittadina e qualche attrazione naturalistica.

Qui trascorriamo solo una notte al Seasons Hotel and Convention Center, un bel hotel prenotato all’ultimo a scatola chiusa dove scopriamo un ottimo bar che prepara dei Margarita eccellenti… abbiamo perso il conto di quanti ne abbiamo bevuti…

Il programma prevede di trasferirci il giorno successivo in Tragetto a Coron per poi imbarcarci con Dive Unda per una mini crociera ad Apo Reef considerato uno dei punti più belli di immersione in tutte le Filippine. Successivamente ci aspettano alcuni giorni da trascorrere a Coron prima di rientrare in Italia.

Dopo il trasferimento in traghetto al porto ci attende il divemaster con 2-3 tricicle per portarci al porto turistico da cui dobbiamo partire. Siamo in ritardissimo a causa di un “inspiegabile” ritardo del ferry e molto preoccupati dal fatto che lo staff ci ha comunicato che in tutta Coron non si trova birra e/o alcolici e quindi è a rischio il cenone di capodanno.

Arriviamo in barca… e restiamo tutti un po’ basiti. Sapevamo bene che la sistemazione era un po’ spartana ma non ci aspettavamo così tanto anche in virtù della cifra pagata (quasi come una crociera alle Maldive).

L’equipaggio è misto; un istruttore francese con due allievi koreani, uno polacco, una svizzera, noi quattro italiani, proprietario inglese e staff filippino (per la barzelletta ci mancava solo il tedesco).

Sorvolando sui confort della barca, dove come minimo mancavano degli stipetti (Yves non è stato in grado di tradurre stipetti in inglese) e di cui Baietti ha commentato: “Dovrebbe venire qui il Tonon una settimana o due per rimettere ‘sta barca un po’ a posto.”   Le immersioni ad Apo sono state molto belle!

Visibilità eccezionale (40 m) e pelagico con squali di barriera a go go.

Peccato che un altro tifone è arrivato a rovinare la festa e ci ha costretti a ripiegare sui relitti della laguna con visibilità decisamente meno belle.

Ritornati a Koron abbiamo speso qualche giorno per girare l’isola in moto e per visitare i dintorni in barca. Durante la gita in barca abbiamo rischiato di fare la fine dei naufraghi a causa di uno squarcio nello scafo.

Molto bello Barracuda Lake, il lago vulcanico con un mix di acqua dolce e salata che raggiunge i 38°C di temperatura e le molte spiagge dove è possibile passare qualche ora e fare delle grigliate.  Siamo stati anche alle terme dove si possono avere piscine semi naturali all’aperto con temperature dell’acqua anche oltre i 40°C.

A Coron c’è ovunque una piccola tassa turistica per accedere che serve per mantenere pulito e ben gestito il posto.

La sistemazione scelta Busuanga Seadive Resort era centralissima e molto comoda sia per le attività escursionistiche che per frequentare la vita notturna frenetica e caotica dei locali di Coron.

Stampa Email

Puerto Galera

Natale a Puerto Galera 

Da molto tempo mi stavo chiedendo come fossero i posti più turistici nelle Filipine come Puerto Galera o Boracay soprattutto se fossero o meno paragonabili alle nostre località di mare più frequentate come potrebbero essere Rimini o Jesolo…

E così ho insistito per fare una tappa di qualche giorno a Puerto Galera e ho trascinato tutti i compagni di viaggio con me a passare il Santo Natale al caldo.

Arrivati a Manila dopo qualche giorno fatto a Bohol al Vanilla Sky di Alessando, abbiamo sfruttato il non poco costoso servizio di trasferimento offerto dal Blue Ribbon il resort dove abbiamo prenotato. Trasferimento in mini bus più passaggio barca per passare da un’isola all’altra. Il traffico per uscire da Manila è sempre un incubo…

Dopo un passaggio barca fatto con un imbarcazione molto piccola e non cabinata arriviamo a Busanga sotto il diluvio universale. Dei facchini si impongono per portarci le valige e visto il meteo li lasciamo fare… passiamo su uno stretto marciapiede che corre tortuoso lungo la spiaggia costeggiando resort, ristornati, bar, diving center e mote altre attività.

Il Blue Ribbon è praticamente dalla parte opposta al porto dove abbiamo attraccato con la barchetta che ci ha accompagnati. I facchini ci chiedono una cifra smodata e noi stufi di pagare degli extra per qualsiasi cosa (autostrada sopraelevata, fee al porto, etc.) facciamo di tutto ma inutilmente per pagare il giusto…

Puerto Galera è caotica, mal organizzata e sporca. Nella parte centrale ci sono un sacco di locali a luci rosse con lap dance e spogliarelli. Ma la cosa più kitch è il castello stile Disney che dal centro si inerpica nella prima collina. Al piano terra c’è un bar-ristorante, il resto sembra essere un hotel.

Il posto lascia un po’ a desiderare tutti quanti.

La speranza è che le immersioni risollevino un po’ la brutta impressione che il posto chi ha dato.

Il giorno dopo prepariamo tutta l’attrezzatura, il diving è interno al resort, c’è un istruttore Inglese il resto sembra essere tutto personale Filippino.

Partiamo per la prima immersione “Hole in the Wall” un tunnel nel reef che ci viene descritto come una cosa molto particolare. Chiudiamo l’immersione ma io non ho visto nessun “buco”. Chiedo alla nostra guida dove fosse questo famigerato “hole”. Mi risponde che siamo dovuti uscire poco prima perché uno aveva poca aria… io ci resto un po’ male ma capisco il problema.

Ma il vero problema nasce quando mi rendo conto che quasi tutte le immersioni vengono fallate… non riusciamo mai a vedere quello che c’è da vedere quasi sempre perché c’è ci finisce l’aria… io faccio notare che non serve restare a 30 metri se le cose da vedere sono a profondità modeste e alla fine dell’immersione… L’incapacità di gestire gruppo e consumi abbinato a una scarsa capacità di trovare le cose descritte nei briefing sommato al meteo che non è il massimo a causa della coda di un tifone rendono deludenti anche le immersioni…

Deludente il posto, i resort e soprattutto il diving!  

Alla fine ho capito che il posto non sarebbe male per le immersioni, anzi, soprattutto per gli amanti di mac dive e nudibranchi. Il problema è che noi abbiamo avuta sfortuna nello scegliere la struttura a cui appoggiarci.

 

Per esempio Big Laguna, la spiaggia adiacente, è molto più tranquilla, pulita e le strutture molto meglio organizzate. Sicuramente da provare la prossima volta è Scandi Divers

Stampa Email

Negros Occidentale (Filippine)

banner sipalay

 
Punta Ballo 

IMG 4459 iSiamo arrivati dopo un allucinante viaggio di 37 ore in totale, da casa nostra alla camera del Easy Diving Beach Report. La struttura è l'ultima in fondo alla spiaggia di Punta Ballo, immersa nella giungla sviluppato sulla ripida costa con scale dove l'alzata è maggiore della pedata. Qui il turismo è poco e la vita dei filippini molto semplice e rurale. Partiti dall'Italia con un volo low cost della Air China per 23 giorni di viaggio con soli 20 kg di bagaglio abbiamo rinunciato a tutto il superfluo e oltre... "il doccia schiuma lo compriamo lì!" ci siamo detti... peccato che in tutta Sipalay nessuno vende doccia schiuma! ...e nessuno cambia gli euro!

I resort della zona sono quasi tutti di proprietà e/o gestiti da tedeschi e svizzeri. Di conseguenza anche i turisti sono quasi tutti teutonici. Si sente parlare solo tedesco oltre all'istituzionale inglese.
Lo stesso vale per l'Artistic Diving, l'altro Resort con diving center, dove abbiamo mangiato qualche volta. Anche qui il personale è molto cordiale e disponibile. L'Artistic, sviluppato in piano, è molto carino e curato ed ha anche una piscina e un beach bar.
Qui tutte le strutture tendono a dare un servizio completo a 360 gradi al fine di "tenersi stretto" il cliente evitandogli comunque la poco pratica necessità di muoversi.
Ma a noi la cosa sta un po' stretta... così anche grazie all'aiuto di Nonoy (una delle guide del diving) ci procuriamo una moto per gironzolare un po' nei dintorni.
...detto fatto: 600 pesos filippini al giorno e la moto ci aspetta all'ingresso del resort.

Sipalay City 

IMG 4525 iA differenza dei posti che circondano la cittadina, Sipalay offre molto poco. Concordo con la guida della Lonley Planet che dice: "l'unico motivo per visitare Sipalay è se dovete prendere un bus".
Oltre a un mercato e un po' di negozietti non c'è proprio nulla. Anche abbigliamento e artigianato sono di bassissimo livello. Per mangiare ci siamo fermati in un tipico localino con i "pentolini" detti Sari Sari. Qui scegli direttamente la pietanza dalla pentola e ti siedi a mangiare. Abbiamo scelto quello che ci sembrava il migliore… ma è sicuramente risultato al primo posto della "top ten" dei peggiori locali in cui siamo stati in quanto a pulizia e standard igienici. Le pietanze, per la maggior parte zuppe, erano tutte fatte con parti molto povere di carne e pesce, quasi scarti. Per comprare le 4 cose di cui avevamo bisogno abbiamo fatto non poca fatica...

Sugar Beach

IMG 4533 iDecidiamo di dedicare un pomeriggio per visitare Sugar Beach, definita uno dei segreti del Negros Occidentale meglio custoditi, così chiediamo informazioni a Mark il direttore del resort. Ci viene prospettata come una cosa complicatissima e un "viaggio" lunghissimo... ma insistiamo un po' così ci spiega tutto e ci da anche utili "dritte".
Si deve arrivare al paese di Sipalay, poi proseguire in direzione Bacolod fino a Montilla, qui, arrivati all'edificio che sembra la Casa Bianca (sede del municipio), si deve girare a sinistra verso il mare. Si passa in mezzo alla campagna piena di verdissimi campi di riso dove buoi dormono nell'acqua. Si oltrepassano un paio di ponticelli che attraversano corsi d'acqua e canali ricchi di mangrovie.
Arrivati alla fine della strada, come suggerito, parcheggiamo a pagamento (20 pesos) il motorino nel cortile dell'unica casa in muratura. Qui il rischio è che ti rubino la benzina. Per raggiungere Sugar Beach ci si deve far traghettare. La guida dice di concordare la tariffa (mediamente 15/20 pesos). Accettiamo il servizio di traghettamento di tre ragazzini che ci spuntano il prezzo di 100 pesos per andata e ritorno. Sono troppo carini e simpatici e hanno la "padelboat" più piccola che abbia mai visto. Arrivati dall'altra parte del canale dopo qualche difficoltà raggiungiamo la mitica Sugar Beach.

IMG 4540 i

IMG 4549 iLa percorriamo tutta fino in fondo sul bagna asciuga. Sulla sinistra il mare e sulla destra una serie di resort di cui un paio hanno il diving (tutti rigorosamente PADI).
Arrivati alla fine della spiaggia troviamo il colorato e curioso "portale" del Music Rock Bar e decidiamo di fermarci qui per bere qualcosa. Per arrivare saliamo una scala labirintica che gira tutto in torno alla rupe su cui vi sono alcune stanze in affitto ancora in costruzione e un'abitazione privata (probabilmente del proprietario). Sulla cima arriviamo al bar arredato con gusto molto "yenkie". Il proprietario, tatuato come un motociclista, sta chiacchierando in tedesco con due attempati signori, entrambi accompagnati da giovani ragazze Filippine. L'atmosfera del locale e un po' strana... intima e ammiccante. Beviamo la nostra birra accompagnata da noccioline americane fresche fritte con l'aglio. Paghiamo, salutiamo e scendiamo alla spiaggetta privata molto bella che c'è alla base della rupe per scattare un paio di foto.
Ritorniamo indietro percorrendo il lato della spiaggia dove si affacciano tutti i resort. Ve ne sono molti; uno in affitto, un altro si chiama "Big Bam Boo"... ci chiediamo quali sevizi offra con un nome così? Ci fermiamo per visitare il più particolare; il Takatuka Resort. È molto colorato ci accorgiamo che tutti i dettagli sono ricercati con un piglio decisamente artistico / kitch. Le stanze sono a tema; rock, cave, Nautilus, etc. c'è pure il diving interno, non manca nulla e neanche farlo a posta, la proprietaria è tedesca!

WP 20131221 021 i

Sugar Beach è un posto molto bello e tranquillo certamente non facile da raggiungere, ma questo fa un po' parte del suo particolare fascino.

Gli ultimi giorni trascorsi all'Easy Diving hanno visto riempirsi il resort. L'aumento delle presenze ha causato soprattutto una riduzione della libertà nell'ordinare al ristorante. Colazione a buffet con prezzo fisso, pranzo e cena con scelta tra due piatti. Alla carta si può solo ordinare pasta e pizza. Il paradosso è che la minor libertà porta anche a prezzi più alti... Così andiamo spesso a mangiare all'Artistic.

 

Immersioni

Le immersioni sono per lo piú su sloop corallini, le pareti sono poche e non molto alte. Il pesce non è molto a causa della pesca, la situazione è migliore nelle aree protette "Santuari", ma sicuramente non è affatto da pelagico come letto su qualche guida. Le cose piú interessanti sono da macro; gamberetti, granchi, nudibranchi e il mitico cavalluccio marino pigmeo. I punti più interessanti sono a ridosso delle piccole isole. Per gli amanti del "genere" ci sono anche 2 -3 relitti.

DSCN3243 iDSCN3418 iIMG 4045 iIMG 4137 i
IMG 4195 iIMG 4471 iIMG 4546 iIMG 4594 i

 

facebook 32  Guarda tutte le foto sul nostro gruppo Facebook! 


Gabriele Pegoretti

Foto:
Francesca Bertamini & Gabriele Pegoretti

 

   2 Boholarrow

 

WillySharkFooterGEN

 

 

Stampa Email

Filippine

banner-fipippine

Willy Shark dedica una sezione del Diario di Viaggio alla Filippine. Le oltre 7000 isole che formano l'arcipelago delle Filippine sono forse l'angolo più "dimenticato" del Sud-est asiatico. Un posto magico quasi dall'altra parte del mondo, caratterizzato da natura incontaminata, immersioni fantastiche con una bio-diversità unica al mondo e una popolazione solare e ospitale.

Un rapporto tra prezzo e qualità sicuramente imbattibile!

 

Ph regions and provinces
(map from Wikipedia)

WillySharkFooterGEN

Stampa Email

Bohol (Filippine)

banner-choccolatehills

 

WP 20131227 001 iCi trasferiamo da Sipalay con partenza in mini bus alle ore 2.00 am! Ci aspettano 4 ore di auto per arrivare a Dumaguete nel Negros Orientale. Da lì dobbiamo prendere il traghetto per Tagbilaran City in Bohol che parte alle 7 del mattino. Dei tre traghetti al giorno che ci dovrebbero essere pare che durante le feste ce ne sia uno solo.
Eccoci arrivati ad Alona Beach, un istante per fare il check-in e lasciare la valigia in stanza. Il cottage dell'Alona Grove è grazioso anche se molto spartano, un comodino, un armadietto e niente acqua calda. Così tiriamo dentro il tavolo e le due sedie della veranda per guadagnare un po' di superficie d'appoggio per vestiti e "tecnologia".
Il "resort" è piccolino e offre solo pernottamento, tutti i servizi però sono a portata di mano.
Decidiamo di andare subito al Genesis Divers per fare le ceste e per pianificare le immersioni.
Il Genesis è l'ultimo diving in fondo alla spiaggia di Alona, ad accoglierci un simpatico ragazzo irlandese che ci spiega che il dive master è in acqua. Ci fa lasciare le nostre cose sul retro e ci invita a tornare più tardi. Andiamo a mangiare qualcosa e torniamo, questa volta non c'è nessuno. Solo un cartello con scritto: "sorry, today we are close". Al ché inizio a spazientirmi... Chiediamo alle ragazze del bar che dividono lo stesso spazio... Non sanno nulla...
IMG 5025 iVisto che lungo tutta la spiaggia non ci sono altro che diving center, decidiamo di visitarne alcuni tanto per avere un piano "B". Scopriamo che Sea Explorer, il diving center con cui abbiamo fatto immersioni a Dauin, che doveva essere chiuso per ristrutturazione ha già riaperto ma è molto caro... Vicino c'è Sea Quest... Il nome non mi è nuovo, forse ho chiesto un preventivo anche a loro. Sbirciamo dentro, e ci viene in contro una ragazza minuta che ci guarda strano. Anche noi la guardiamo strano, poi capiamo: è Rachel la segretaria del Savedra di Moalboal. Baci e abbracci... Le raccontiamo della nostra disavventura e le chiediamo un preventivo. Il diving sembra ben organizzato e vitale. L'impressione che ci da è buona, così decidiamo di appoggiarci a loro per le immersioni. Andiamo a riprendere la valigia della attrezzatura lasciata al Genesis dove, guarda caso, non c'è nessuno…
IMG 4684 iAlona Beach è un po' come Pangasama Beach di Moalboal, una stradina pedonale che lungo la spiaggia passa davanti a un'infinità di resort, diving, ristorantini, barretti, negozietti... C'è di tutto!
Mandiamo un SMS ad Alessandro, il proprietario del Vanilla Sky che ci ha dato qualche informazione e aiuto per le prenotazioni nei giorni in cui Bohol era senza elettricità.
Ci diamo appuntamento alla fine della spiaggia per poi andare assieme a lui al suo resort che è poco distante. Alessandro è un atletico triestino che si è trasferito nelle Filippine un paio di anni fa. Stufo della situazione in patria aveva deciso per il Brasile seguendo un amico. Alla fine però sono partiti per le Filippine e lui si stabilito qui dopo aver girato un po'. Qui ha costruito un resort molto bello, si è risposato e ora assieme a Marjorie aspettano un bambino. Alessandro attuando la filosofia di un suo vecchio amico pastore che durante la crisi economica in Italia ha espresso il suo pensiero dicendo: "Se con la crisi non vendo il formaggio, vorrà dire che me lo mangerò io. Chi se ne frega!", ha iniziato a produrre la mozzarella di bufala... Ora sta pensando a un ristorante e a una fattoria in montagna... dato che avanza ancora una parte di lotto noi gli buttiamo lì anche l'idea di un diving center e gli facciamo notare che sono bravo a fare la pizza, la piadina e gli sgabei/gnocco fritto. (ma per quest'ultimo piatto c'è da considerare anche la partecipazione al progetto di Enrico de La Gnoccata!)
Alessandro ci racconta un po' la sua storia e ci spiega come è la vita a Bohol e come ha basato la sua attività qui.
Anche qui ci organizziamo piú o meno subito per avere un motorino e girare un po' alla scoperta di Panglao e Bohol.

Panglao

Decidiamo di visitare l'isola con il motorino percorrendo per intero le due strade costiere, una a sud e l'altra a nord. La costa sud, dove si trova alche la frenetica Alona Beach è caratterizzata da lunghe spiagge intervallate da brevi tratti di Cliff di scura roccia vulcanica. Al di fuori di Alona le strutture sono o grossi resort o piccole strutture "domestiche" (Filippine). Un Francese qui ha realizzato un resort con orto botanico, maneggio, museo d'arte e allevamento di tarsi. Qui è possibile anche praticare yoga e arti marziali.

IMG 4695 i

La costa nord è prevalentemente rocciosa e qui le strutture turistiche e i resort sono molto meno frequenti.
Ci sono da visitate anche delle grotte, noi però rimandiamo questa attività ad un'altra volta.
Il giro lo concludiamo con la veloce visita al mercato della piccola cittadina di Panglao dove approfittiamo per comprare un po di frutta... non c'è molto altro di interessante.

Choccolate Hills

IMG 4713 iIl giorno seguente ci prendiamo un day off dalle immersioni per andare a vedere le famosissime "Choccolate Hilss". Sono un po' piú di un centinaio di collinette tutte identiche tra i 40 e poco più di 100 metri di altezza che possiedono vegetazione molto bassa (piraticamente erba) che nel periodo tra dicembre e maggio assumono un color marrone cioccolato. La strada è parecchia ma dicono che la strada sia panoramica e poco trafficata. Partiamo con il nostro motorino, e la cartina sul GPS del cellulare. Siccome non sta nella busta per il runnig Fra lo posiziona nel taschino esterno della custodia della macchina fotografica...
Oltrepassiamo Tagbilaran e giriamo per Janga. Percorriamo un po' la costa, poi a Villalimpia giriamo su verso Carmen. Li, al centro di Bohol, c'è il miglior punto panoramico per ammirare le caratteristiche colline.
Salendo il paesaggio cambia, diventa molto piú rurale. Le risaie di un verde irreale disegnano artistici confini tra un campo e l'altro. Ovunque ci sono persone e buoi al lavoro. Il paesaggio é da cartolina.
La campagna è intervallata da tratti di giungla con la strada che si arrampica. Ad un certo punto la giungla muta in foresta di latifoglie. Qui cambia anche la temperatura, non passando il sole l'aria è incredibilmente fredda. Mi metto una giacca. Passando in questi tratti di foresta umida e fresca ci chiediamo che razza di funghi ci possano essere e se "il Giorgio Perini" li saprebbe riconoscere!

IMG 4717 iIMG 4718 i

La valle è costeggiata dal fiume navigabile Loboc. Qui è possibile fare delle gite su barconi ristorante o semplicemente noleggiare una barchetta a motore per girarlo. L'omonima cittadina è il luogo dove c'è la più vecchia chiesa spagnola. Purtroppo il recente terremoto l'ha quasi completamente distrutta. Alessandro però ci dice che la ricostruiranno, stanno già catalogando le macerie. 


IMG 4728 iCi fermiamo in un paesino sulla strada per sgranchirci le gambe e bere qualcosa. Ne approfittiamo quindi per fare un giretto al mercato dove assaggiano le banane caramellate. Sono cotte friggendo e il sapore è una via di mezzo tra il fritto e il caramellato... Non male!
Finalmente arriviamo a Carmen e per salire al punto panoramico si deve pagare un biglietto. Poi si prosegue su per una collina fino ad un parcheggio. Qui c'è anche un albergo con ristorante adiacente. Parcheggiamo il motorino nel piazzale dal quale già di gode della vista su una moltitudine di collinette verdi. Al belvedere, posto in cima ad una Cioccolate Hill, si arriva grazie a una lunga scala di cui l'accesso un po' kitch sembra di una struttura di Gardaland. Arrivati in cima ci rendiamo conto che il terremoto ha distrutto la terrazza e danneggiato le strutture. Le migliori foto infatti riusciamo a farle dalla scala e dalla strada. Le colline sono molto particolari, il panorama è da cartolina. Peccato che la stagione non abbia ancora dato il caratteristico color cioccolato.

IMG 4735 i

Decidiamo di tornare indietro e di pranzare strada facendo. Optiamo per un ristorantino su una collinetta raggiungibile da una pittoresca passerella in legno che dalla strada porta al ristorante attraverso i campi di riso. All'accesso ci sono le statue colorate di uno struzzo e di un dinosauro (sembra), anch'essi un po' Gardaland Style. Sulla collina, a fianco al ristorante c'è una sorta di zoo... Gabbie con dentro rettili e animali in condizioni terrificanti. Io me ne sarei andato, ma Francesca ha fame e il posto è ventilato. Non arriva nulla di quello che abbiamo ordinato dopo un'attesa infinita. Io non riesco ad avere niente da mangiare. Paghiamo e ce ne andiamo delusi, arrabbiati e affamati. Sulla strada i bambini che ci chiedono sfacciatamente dei soldi non sanno di rischiare la vita! Partiamo e dopo pochi metri il cellulare casca fuori dalla taschina eterna della borsina della fotocamera. Distrutto... Impieghiamo un po' a trovare tutti i pezzi. I ragazzini ci vengono in contro, li caccio via per la loro incolumità. Se mi chiedono ancora soldi faccio una strage!!!
Il rientro è un odissea sotto il diluvio universale. Ci dobbiamo fermare più volte in quanto la strada è un torrente e la pioggia talmente fitta da ridurre a zero la visibilità.
Seguono 2 giorni di febbre e influenza per entrambi.

Immersioni

I diving della zona lavorano moltissimo con subacquei principianti o alle prime armi. Le guide non sanno dare indicazioni sulle immersioni sufficienti da far capire a Francesca che tipo di obiettivo usare, e questo la mette in crisi. Il programma alla lavagna non sempre è rispettato e/o chiaro. Nei primi giorni siamo in gruppo con tre sub esperti e i profili adatti a noi. Gli ultimi giorni con un gruppetto tedesco/svizzero disastroso... Finisco le immersioni mediamente con 80 100 bar... Loro alla canna del gas.
Balicasang è il miglior dive spot (forse delle intere Filippine per quanto visto fino ora) facciamo due immersioni una più bella dell'altra. C'è di tutto e di più. Impressionante il numero di tartarughe 4-5 alla volta, un banco di Jack Fish enorme... da fare buio.
Pamilacan Island è interessante per la secca di Snake Island, veramente piena di serpenti di mare a strisce di dimensioni anche ragguardevoli. Per il resto ha degli "sloop" non particolarmente ricchi.
A Cabilao Island non siamo riusciti ad andare. Avevamo prenotato l'uscita ma il giorno programmato noi lo abbiamo passato in stanza con 39 di febbre.
Le local, per le poche immersioni fatte non ci hanno entusiasmato molto... Poco pesce, poca varietà da macro... e scordatevi la visibilità del mar rosso, qui c'è sempre molto plankton.

DSCN3515 iIMG 4834 iIMG 4858 1IMG 4895 iIMG 4975 iIMG 5074 1IMG 5163 i

L'ultima sera la passiamo a cena con Alessandro al Vanilla Sky. Assaggiamo un po' dei piatti che prepara il suo chef. Si mangia veramente bene e le porzioni sono a dir poco abbondanti! La compagnia di Alessandro è sempre molto piacevole e così sembra passato un attimo ma si è già fatto tardino. Per quello che paghiamo immagino ci abbiano fatto un prezzo di favore. La mattina seguente ci attendono valige e trasferimento per Camiguin.

 

facebook 32  Guarda tutte le foto sul nostro gruppo Facebook! 


Gabriele Pegoretti

Foto:
Francesca Bertamini e Gabriele Pegoretti

 

 arrow rtl 1 Negros Occidentale  3 Camiguin arrow 

 

WillySharkFooterGEN

 

 

 

 

 

Stampa Email